Nel cuore della pianura padana, a Vercelli, una città più nota per le sue risaie che per i campi da basket, è cresciuta una passione sportiva alimentata da una tradizione familiare.
Il giovane Matteo Pollone ha ereditato l'amore per il basket dai suoi genitori, entrambi ex giocatori, sebbene mai a livelli professionistici.
"La mia passione per il basket è nata quando avevo solo sei anni," racconta Matteo. "Insieme a mio fratello, abbiamo iniziato a giocare seguendo le orme di nostra madre e nostro padre." Questo ambiente familiare ha fornito a Matteo non solo le basi tecniche del gioco, ma anche un modello di dedizione e amore per lo sport.
Matteo si è trasferito a Treviglio l'estate scorsa e la sua avventura qui ha avuto un inizio promettente nel team Blu Basket. "Il momento più bello è stato sicuramente l'inizio," dice Matteo. “Abbiamo ottenuto delle vittorie in super coppa che ci hanno portato a giocare la finale." Nonostante la sconfitta, l'esperienza è stata formativa e ha rafforzato il suo spirito di squadra e la sua determinazione.
L'approccio di Matteo al basket è radicato nel piacere del gioco, una filosofia che condivide con entusiasmo con i giovani atleti che stanno iniziando a scoprire questo sport.
"Il mio consiglio per tutti quelli che stanno iniziando è di divertirsi" suggerisce.
"Divertirsi è fondamentale perché rende più facile migliorarsi e, di conseguenza, vincere." Oltre al campo da gioco, Matteo ha trovato in Treviglio una comunità accogliente che supporta il suo sviluppo non solo come atleta ma anche come persona. Questo ambiente ha contribuito a rafforzare il suo impegno e la sua passione per il basket, permettendogli di continuare a crescere sotto ogni aspetto.
La storia di Matteo Pollone è un chiaro esempio di come lo sport possa essere molto più di una semplice competizione. È una tradizione, una passione condivisa e un mezzo per unire le persone. In campi grandi e piccoli, da Vercelli a Treviglio, Matteo continua a portare avanti l'eredità familiare, ispirando gli altri con il suo impegno e il suo amore per il basket.
Con ogni passaggio e ogni tiro, Matteo non solo segue le orme dei suoi genitori, ma lascia anche le sue tracce nel mondo del basket italiano.